EMDR..E POI?
- grafica047
- 12 ott 2023
- Tempo di lettura: 2 min
“C’era una volta..” Quante volte hai letto o sentito questo incipit? Qualche favola magari, un racconto mitologico, una storiella della buonanotte inventata dalla mamma o dal papà. Al solo pensiero ancora sorridi, ripercorri quei momenti e rivivi quella sensazione di quiete e sicurezza. Quel c’era una volta sembra proprio essere ancora presente.
Cosa succede, invece, se questo elastico al passato ti catapulta in un incubo? Un suono, una parola, un odore può essere lo stimolo che innesca tutta una serie di reazioni fisiologiche di fight-flight-freeze, il meccanismo si attacco/fuga con cui il nostro sistema corpo-mente ci garantisce la sopravvivenza. Proprio come rivivi le sensazioni piacevoli della favola della buonanotte, potresti rivivere il dolore e le emozioni di un vecchio trauma.
In un precedente articolo (https://www.psistudio.info/post/rielaborazione-emotiva-cognitiva-e-corporea-tramite-la-terapia-emdr) abbiamo parlato della terapia EMDR come strumento molto efficace nel trattamento di questo passato traumatico fin troppo presente ed oggi vogliamo approfondire l’argomento portando l’attenzione a cosa succede durante e soprattutto dopo le sedute.
Il terapeuta accompagna il paziente a rievocare il ricordo spiacevole con lo scopo di desensibilizzarlo come a volerlo mettere nel giusto cassetto della memoria affinchè non sia più così disturbante nel quotidiano. Il paziente, al sicuro nello studio e nella relazione con il professionista, richiama alla memoria l’episodio, i pensieri connessi, le emozioni e le sensazioni corporee e successivamente segue con gli occhi il movimento da destra a sinistra della mano del terapeuta; questa doppia focalizzazione tra passato e presente permette al cervello di rielaborare il ricordo, di integrarlo tra i due emisferi e di abbassarne la carica emotiva. Grazie al riflesso di orientamento (una complessa serie di reazioni fisiologiche che si realizzano come risposta automatica a uno stimolo ambientale nuovo e che aumentano la predisposizione dell'organismo a interagire con l'ambiente) la persona prende le distanze dal ricordo dando il via al processo di distacco dal trauma. A termine della seduta il paziente può avvertire stanchezza, come un senso di svuotamento emotivo e questo indica la buona riuscita dell’intervento; con il passare delle ore e dei giorni i pensieri disturbanti andranno a diminuire tanto quanto i sintomi fisici permettendo l’affiorare di nuove consapevolezze ed insight.
Andando a liberare la mente ed il corpo da questo carico emotivo la persona è in grado di investire le energie e l’attenzione disponibili in modo più produttivo ed efficace ed il lavoro di integrazione delle parti che emergono lungo il percorso regala una maggiore consapevolezza di sé e del proprio funzionamento.
La terapia EMDR è tra i servizi offerti da Psi Studio e la sua efficacia può essere amplificata abbinando ad essa un percorso di Neurofeedback Dinamico non lineare, facilitando il cervello a trovare nuove strade per l’elaborazione di piccoli e grandi traumi.
A cura di Valeria Casella, Life Coach & Content Writer
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