Stress, distress
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- 20 dic 2022
- Tempo di lettura: 3 min

STRESS
In questo mondo che viaggia a rotta di collo la parola d’ordine è “stress” e quando ognuno di noi ne sperimenta la propria dose, risponde cercando di evitarlo. Ad ogni costo.
Siamo sicuri che sia la strategia migliore?
Siamo sicuri che sia un nemico da combattere sempre?
E soprattutto: cosa è questo famigerato stress?
Lo stress è un sistema generico e comune a tutte le specie animali utilizzato per mobilitare altri sistemi nel cervello e nel corpo in risposta ad uno stimolo esterno, definito stressor. (Huberman Lab Episodio 10)
Questo sistema non distingue uno stressor reale da uno percepito e risponde automaticamente sia che ci troviamo di fronte ad un leone affamato sia al compagno/a che “vuole parlarci”, così in modo molto naturale, si attiva il sistema nervoso simpatico che accende tutto ciò che serve a sopravvivere e spegne il superfluo.
DISTRESS
Eustress e distress sono due parole di derivazione greca. L'eustress è lo stress positivo, la paura positiva; il distress è lo stress negativo, la paura distruttiva. Cioè il panico.
Un sinonomo di DISTRESS, come detto, è stress negativo, oltre che afflizione, dolore, è negativo poiché non può essere tollerato dall'organismo. Crea uno stato di malessere soggettivo e di ansia provocato da fattori sia interni che esterni. L'organismo innesca una reazione di allarme, aumenta la reattività del sistema nervoso autonomo, aumenta la produzione di citochine infiammatorie e di ormoni dello stress. innescano problemi nei rapporti con gli altri: si diventa sospettosi e ostili, emotivamente labili e irritabili. Quello che è grave per la salute dell'essere umano è il trasformarsi dello stress da temporaneo in cronico (detto altrimenti distress). Eventi stressanti (normali nella vita) vengono “assorbiti”, “attraversati”, dalla persona, generando una tensione continua, senza sosta, in cui si confrontano le capacità del singolo individuo e le avversità e le gioie della vita; da questo confronto si esce vincitori (stress positivo) o vinti (stress negativo) e il bilancio complessivo di questa lotta può essere valutato in termini di benessere o di malessere".
Etimologia: deriva dall'inglese significa “sforzo, spinta”.
E non finisce qui perchè in base alle caratteristiche ed alla loro durata nel tempo,possiamo suddividere lo stress in tre tipologie diverse gestibili in modi diversi:
- Stress breve/acuto
- Stress medio
- Stress lungo
Lo stress acuto è la risposta immediata, istintiva che spinge a lottare,scappare o bloccarci (fight/flight/freeze) ed è utile e positivo per l’intero sistema corpo/mente perchè ci permettere di sopravvivere a situazioni che minacciano realmente la nostra vita e, grazie al rilascio dell’adrenalina, rafforza il sistema immunitario.
Quando questo stato di attivazione persiste per diversi giorni, fino ad alcune settimane, si parla di stress a medio termine e lo viviamo quando abbiamo scadenze da rispettare, esami da preparare, appuntamenti a cui teniamo particolarmente. Siamo vicini al nostro limite e le reazioni a situazioni normali diventano insolite, eccessive ed iniziano i primi segnali fisici come stanchezza, cattiva digestione, scarsa lucidità.
Le settimane passano ed abbiamo superato il limite, la qualità del sonno è scarsa, l’adrenalina continua a scorrere, il cortisolo da alleato diventa nemico, l’attivazione del corpo è costante e segnalata dalla tachicardia ed un senso di paura. Ecco lo stress a lungo termine, quello che davvero è deleterio. Come detto all’inizio, è stato spento tutto ciò che non serve, dall’apparato digerente al sistema immunitario e tutte le energie (ormai in esaurimento) sono impiegate nel fight/flight/freeze system. Stanchi, forse ci isoliamo e fa capolino anche la tachichinia. Semaforo rosso, è necessario un intervento significativo.
Già, come?
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