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ORGOGLIO E PREGIUDIZIO: PERCHE’ E’ COSI' DIFFICILE CHIEDERE AIUTO

  • Immagine del redattore: Valeria Casella
    Valeria Casella
  • 2 nov 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

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Studi e sondaggi dimostrano come in Italia sia ancora un tabù rivolgersi ad uno psicologo, ad uno psicoterapeuta o ad un counselor.


I dati raccolti dall’Associazione Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico) rivela che per il 70% degli italiani è inutile rivolgersi ad uno psicologo. Eppure secondo un sondaggio del 2023 del Sistema di Sorveglianza Passi, che si occupa di monitorare le abitudini e lo stato di salute della popolazione, l’8% degli adulti soffre di depressione. Andando nello specifico le percentuali variano in base al livello di istruzione ed alla stabilità economica e lavorativa e queste sono le stesse condizioni che influiscono sulla scelta o meno di rivolgersi ad un professionista.


E quindi: perché è così difficile ammettere di aver bisogno di aiuto?

Il famoso titolo del romanzo di Jane Austen “Orgoglio e pregiudizio” può introdurre tutta una serie di motivazioni.


NON SONO MATTO!

E’ luogo comune pensare che siano solo i “matti” ad aver bisogno dello strizzacervelli e questo tiene bene a distanza le persone dallo studio dello psicologo. E’ davvero così? In realtà no, anzi. I dati dimostrano che più è alto il livello di scolarizzazione più si è propensi ad iniziare un percorso di conoscenza di se stessi per il semplice fatto che si hanno a disposizione più informazioni in merito. Al contrario quando ci si ferma al pregiudizio ed al sentito dire ecco che la figura dello psicoterapeuta rimane avvolta nel mistero, come fosse uno stregone capace di leggere nel pensiero per manipolarci. E’ proprio perché “non sei matto” che hai il coraggio di ammettere che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe ed hai bisogno di un sostegno professionale.


NON SONO DEBOLE!

“Devo essere forte e cavarmela da solo, non uno sfigato!” Ammettilo, almeno una volta avrai detto anche tu questa frase anche solo a bassa voce, tra te e te, mentre nella testa frullavano tutti quei pensieri pesanti e trattenevi le emozioni. La vera forza risiede nella capacità di riconoscere, vivere e gestire quell’emotività talmente travolgente da bloccarti e a volte è necessario chiedere aiuto per farlo. “La forza del branco risiede nel lupo e la forza del lupo sta nel branco” e secondo te un lupo sta lì a chiedersi se è sfigato quando si affida al branco per cacciare e sopravvivere? Il principio è lo stesso ed ecco come lo psicoterapeuta diventa tuo prezioso alleato per riscoprire la tua vera natura e per tornare a vivere la vita, libero come solo gli animali in natura sanno essere.


COSA NE SA QUELLO LI’ CHE SE NE STA SEDUTO A FAR NIENTE!

Quando abbiamo un problema che ci assilla ci rifugiamo nel pensiero, nel ragionamento, camminiamo avanti e indietro oppure ci rigiriamo nel letto tutta la notte, come se la soluzione fosse lì in mezzo a quella valanga di parole, parole, parole..eppure tra i motivi per cui la psicoterapia è considerata una perdita di tempo c’è quell’idea secondo cui “tutto quel parlare non serve a niente”. Lo psicoterapeuta è un professionista che ha studiato per anni e continua a farlo durante tutta la sua carriera ed è in grado grazie a quei tuoi pensieri, a quelle tue parole di stabilire e provare le migliori strategie possibili per risolvere quel tuo problema. Ed è umano, esattamente come te. Come te prova emozioni, come te nella vita privata vive delle difficoltà e prima di te si è sottoposto ad un percorso personale e sa come ci si sente seduto dall’altra parte. Il vero ostacolo da superare è la tua diffidenza a fidarti di uno sconosciuto il cui scopo è aiutarti.


COSTA TROPPO!

E’ chiaro che rivolgersi ad un professionista nel settore privato richiede un impegno economico importante, infatti tornando al dato precedente sul livello di scolarizzazione coloro i quali hanno un titolo di studio più alto sono coloro che hanno un lavoro migliore ed un maggiore possibilità di spesa. Tuttavia ci sono anche altre strade, ad esempio rivolgendosi all’ASL del territorio di competenza oppure al Consultorio. Quello che è importante capire è che per poter migliorare, per poter risolvere un disturbo o un disagio talmente radicato da abbassare la qualità della vita, non è possibile soffermarsi al solo lato economico. E’ anche necessario ribadire quanto è lungo il percorso che porta all’abilitazione alla professione e quanto questa preparazione può esserti vantaggiosa in quanto strumento per i tuoi obiettivi, per i tuoi desideri e per i tuoi bisogni.

Oltre a queste motivazioni anche pratiche, ammettere di essere in un momento critico e di vivere una crisi fa paura e ci espone al giudizio degli altri, alle critiche, alle risposte da bar preconfezionate. Senza contare poi il timore di dover affrontare il nostro buio, di trovarci di fronte a quei limiti che fingiamo di non vedere. Ci si rifugia dietro a quel dolore conosciuto piuttosto che muovere qualche passo nella direzione sconosciuta del cambiamento ed è naturale provare tutto questo. Eppure essere tra quel 30% di italiani che crede che è utile iniziare un percorso evolutivo ti permette di essere tra quell’1% di individui che può fare la differenza nella propria vita ed in quella delle persone amate.

Se devi essere te stesso per tutta la vita, perché non esserlo nel miglior modo possibile e autentico.

A cura di

Valeria Casella Life Coach & Content Writer


Per informazioni

Anna Farinato M. 347 3551446 e mail: annafarinato@libero.it pec: annamaria.farinato.827@psypec.it Francesca Farinato M. 349 0066077 e mail: farinatofrancesca1@gmail.com

 
 
 

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