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MINDFULNESS: L’ARIA ENTRA, L’ARIA ESCE, SEI PRESENTE AL TUO RESPIRO.

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  • 9 mar 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

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Come detto in precedenza, il respiro è il primo elemento che si altera appena suona il campanello d'allarme del sistema Fight/Flight/Freeze (Attaco/Fuga/Immobilità) ed è quello su cui possiamo avere maggiore controllo per tornare in uno stato di calma.


Ad oggi uno degli strumenti più efficaci per imparare a gestire le nostre risposte automatiche ad uno stressor è la pratica della Mindfulness, tecnica di meditazione che deriva dalla filosofia Buddhista secondo cui il malessere è generato da una visione errata della realtà. Questa visione errata può essere appunto modificata attraverso la meditazione che, a sua volta, modifica il cervello con il risultato di darci nuovi punti di vista per la realtà.

Numerosi studi dimostrano che dedicarsi con costanza alla meditazione altera ben dieci regioni del cervello, tra cui la corteccia del cingolato anteriore e l’ippocampo, responsabili della regolazione emotiva, dell’autoregolazione e della capacità di imparare dalle esperienze passate.

E’ interessante notare come alcuni questi risultati siano gli stessi ottenuti nell’osservare chi pratica regolarmente yoga, ulteriore conferma di come corpo e mente siano strettamente connessi.


La Mindfulness è quindi un must-have per proteggerci dagli effetti deleteri dello stress perchè ci permette di riconoscere un’emozione sul nascere, scegliere come esprimerla in modo funzionale o contenerla; aumenta la capacità di osservare la realtà in modo distaccato e non giudicante aumentando esponenzialmente le nostre possibilità di scelta senza essere preda di un rapimento emotivo; ci insegna ad accettare le cose per quello che sono, lasciando scorrere il flusso della vita in equilibrio tra caos e rigidità.


Un altro aspetto molto interessante è come questi cambiamenti nei percorsi neurali siano in grado di migliorare la nostra attenzione con lo sviluppo di nuove abilità:

  • essere vigili e pronti a rispondere ad uno stimolo esterno in modo rapido ed efficace

  • orientarsi tra le varie opzioni disponibili nell’ambiente

  • compiere l’azione migliore possibile


Questi elementi sono anche alla base del processo decisionale OODA Loop (Orientarsi, Osservare, Decidere, Agire) utile per svincolarsi nelle situazioni di pericolo imprevisto ed imminente e può essere reso più fluido quando siamo in grado di focalizzarci in modo quasi inconsapevole grazie alla meditazione.


Un esempio pratico di Mindfulness è quello del Body Scan.

In questo esercizio si pone l’attenzione sul corpo con una progressiva scansione dello stesso in ogni sua parte con lo scopo di riconoscere le sensazioni che si stanno provando nel momento presente.

Si parte trovando un posto tranquillo e sedendosi in una posizione comoda con gli occhi chiusi.

Il passo successivo è quello di portare l’attenzione al respiro, alle narici, all’aria che entra e che esce ed ogni sensazione che questo provoca.

Con calma, senza fretta, si osserva ogni tensione muscolare, ogni parte del corpo, dai piedi alla testa senza giudizio come un osservatore che guarda un paesaggio. Le gambe, l’addome, il diaframma, le spalle, le braccia, le mani, la schiena, il collo, la testa, il volto, sensazioni più o meno forti, che restano uguali o cambiano, che affiorano o spariscono, profonde o superficiali.

In ultimo si fa una scansione completa del corpo, due o tre respiri profondi e si possono riaprire gli occhi.

Inserire questo semplice esercizio per una decina di minuti al giorno permette di fare pratica con l’introspezione, con ciò che nasce dal proprio corpo spesso in modo inconsapevole, con l’osservazione dei nostri pensieri senza commentarli e con la presenza totale nel qui ed ora.


In una delle giornate del Workshop Easy Day approfondiremo qualche tecnica di respirazione da riportare nel quotidiano quando suona qualche campanello d’allarme.





 
 
 

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