NOIA: LA PORTA PER LA FELICITA’
- Valeria Casella
- 21 dic 2023
- Tempo di lettura: 2 min

Il tempo è sospeso, dilatato nel ticchettio di un orologio le cui lancette sembrano muoversi all’indietro. Il click del mouse ed i movimenti del corpo si ripetono uguali, meccanici ed automatici. Finalmente la giornata è giunta al termine e puoi concederti distrazione, più che riposo, perché quel senso di pesantezza ancora si fa sentire nel corpo e nella mente. Chissà cosa passano in tv, ti chiedi, ma niente ti attira. Meglio provare con lo streaming. Niente. Di nuovo.
Che noia.
“La noia è il desiderio della felicità, lasciato, per così dire, puro.” Giacomo Leopardi.
La definizione psicologica di noia è “monotonia o insignificanza oggettiva o soggettiva degli stimoli” (per una spiegazione approfondita Treccani.it) e quasi si sovrappone al concetto espresso da Leopardi.
La noia è la chiave che apre le porte della felicità e come spesso capita, è necessario provarle tutte prima di trovare quella che funziona. La società ci impone di correre, essere performanti e stimoli incessanti e variegati attirano la nostra attenzione senza sosta, eppure è possibile annoiarsi e questo è un bene.
La noia ha una duplice funzione:
Farci fermare per osservare il modo in cui stiamo vivendo
Spingerci ad azioni appropriate per superare una difficoltà o raggiungere un obiettivo
Quando ci travolge abbiamo l’impareggiabile occasione di focalizzarci su cosa non sta funzionando nella nostra routine e possiamo chiederci quale sia il nostro profondo significato. Le nostre azioni sono meccaniche e senza senso o sono finalizzate in una direzione? Riusciamo a riempire l’inesorabile minuto con sessanta secondi di valore oppure il tempo scorre vuoto?
La noia diventa una risorsa preziosa quando sappiamo cogliere la sua utilità ed al pari di un arciere carichiamo la nostra freccia nell’arco tirando indietro il braccio (è il momento in cui ci si ferma ad osservare la realtà oggettiva) per poi lasciarla partire verso il centro del bersaglio (questo è il momento successivo, quello dell’azione).
Quando invece diventa duratura, parte della routine stessa, ci rallenta i pensieri e ci fa ristagnare nella palude del conosciuto e della ripetitività, diventa un limite su cui abbiamo bisogno di lavorare. Se ci troviamo in questa situazione è anche molto utile approfondirne la struttura per verificare che dietro alla noia non si nascondano altre emozioni ed altri sentimenti con altre cause ed origini.
“La virtù sta nel mezzo” diceva Aristotele e con questo suggerimento possiamo imparare ad usare la noia come strumento per navigare nel fiume della vita tra rigidità e caos, tra stasi e movimento, tra riflessione ed azione con l’obiettivo di essere felici, profondamente soddisfatti e non solo impegnati a fare qualcosa.
La noia apre le porte della creatività perché ci spinge a trovare soluzioni nuove a vecchi problemi e anche a cercare sostegno e collaborazione in amici, familiari e professionisti del settore.
Psi Studio accoglie la noia come punto di partenza per un nuovo percorso evolutivo.
A cura di
Valeria Casella
Life Coach & Content Writer
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